Iniziamo con una nota positiva!
Ho finalmente incontrato Paolo Zeccardo (http://gravetown.deviantart.com/ - http://gravetowncomics.blogspot.com/), Ilaria Catalani (http://ilaria-shock.deviantart.com/ - http://ilariacatalani.blogspot.com/) e, a sorpresa, reincontrato dopo tanto tempo anche Giulia Priori (http://xxxkei87xxx.deviantart.com/) e così ho potuto acquistare un souvenir scelto fra le opere che vendevano!
Da Paolo il primo numero di Gravetown, da Ilaria e Giulia dei gadget fra quelli che proponevano in fiera *__*
Parliamo invece ora della fiera vera e propria.
L'ultimo Romics a cui, purtroppo, avevo potuto partecipare, veniva ancora tenuto nella fiera di Roma di via Cristoforo Colombo; quindi ero molto curiosa di vedere finalmente questa nuova fiera!
Devo dire che l'impatto iniziale è stato un po' deludente, ma non so quanto sia legato all'effetto nostalgia per la "vecchia versione" che ero solita frequentare.
Questa sistemazione ha senza dubbio dei lati positivi: ampi spazi, facilmente raggiungibili sia con i mezzi pubblici (treno che parte da fiumicino - quindi per chi arriva dall'aereoporto - e da tiburtina) che con l'auto (si trova a pochissima distanza dall'uscita FIERA DI ROMA sul G.R.A.).
Inoltre per gli automobilisti c'è a disposizione un incredibilmente ampio ed oneroso parcheggio. Comodo quindi, ma ho dovuto pagare 7 euro per poco più di mezza giornata di permanenza... passiamo comunque oltre.
I tornelli per acquistare i biglietti sono più numerosi ed efficaci rispetto alle vecchie biglietterie sulla Cristoforo così, nonostante l'enormità delle persone presenti, si passava oltre abbastanza in fretta.
I padiglioni dedicati alla fiera erano solo due. Numero 11 e numero 12.
Il padiglione 11 era interamente dedicato agli espositori, il 12 ospitava una - piccola (non nel senso di importanza ma nel senso di scarsissimo spazio) - mostra di tavole a fumetti e tutto il resto dello spazio era dedicato da un lato alle conferenze e dall'altro alle cibarie.
In basso, tra i due padiglioni, vi erano i tavoli dedicati agli artisti indipendenti che presentavano i loro lavori o vendevano stampe e gadget autoprodotti.
Non mi lancerò in commenti sull'organizzazione degli spazi, non so assolutamente che dinamiche ci siano dietro e a quali esigenze bisogna venire incontro. Invece mi è dispiaciuto molto vedere che non c'era la benchè minima presenza di informazione su dove trovare la zona dove erano sistemati gli artisti indipendenti.
Non si vedevano né cartelli e tanto meno la zona era segnalata sulle brochure con la piantina della fiera e l'elenco di espositori ed eventi.
Forse ci siamo persi delle indicazioni poste chissà dove, ma per non averle viste in 5 persone dovevano essere veramente ben nascoste (ci siamo passati solamente per caso).
Parliamo quindi degli acquisti.
Ero andata lì con un'intenzione un po' diversa dal solito.
Di solito acquisto gli albi a fumetti o in negozio o online e nelle fiere cerco gadget che solitamente non trovo altrove.
Invece ieri volevo fare il contrario. Approfittare della fiera per trovare qualche albo meno "blockbuster" (se così si può dire), di cui magari non conoscessi nemmeno l'esistenza ma che mi colpisse in stile "amore a prima vista".
Con una certa delusione devo dire che ho trovato molto poco in questo senso. Tante cose che conoscevo, alcune le ho già e altre non erano di mio interesse. Pochissimi lavori di nuovi autori, tanti fumetti americani e tanto Disney e una quantità pressochè infinita di manga per non parlare delle piramidi di gadget, anime, videogiochi, palmari (?!) e altro.
Non dico che non mi sia piaciuto girare fra gli stand presenti, anzi. Ho fatto degli acquisti che mi hanno reso contenta, un paio per la mia collezione di bambole e action figure di Sakura (iniziata quando avevo 18 anni e ormai incontrollabile), quelli citati all'inizio del post e da ultimo, su cui mi dilungherò maggiormente in un post a lui dedicato, un albo della casa editrice comma22, realizzato da Brremaud, Soffritti e Lamanna e pubblicato in origine dalla casa editrice francese Soleil. Titolo: "Alienor".
Bellissimo. L'ho avvistato mentre cercavo di ripararmi da una valanga di cosplayer in posa per fantastiliardi di scatti fotografici al secondo fra gli scaffali della Pan distribuzione. Ed è stato amore a prima vista.
Quello che mi chiedo è: perchè non si possono trovare un po' di albi in più come questo? Perchè, fra i tanti fumetti importati dalle varie parti del mondo il fumetto europeo è così poco presente fra i titoli proposti? E si che c'è una varietà di generi e di stili impressionante, sicuramente si troverebbero un loro posto in questo mondo.
Oh beh, sicuramente. Un momento. Leggo spesso che in Italia il discorso che faccio non è così facile e che è complicato vendere uno stile "inconsueto" e nuovo per un lettore, così come un formato diverso.
Mi rendo conto anche che un fumetto come quello francese ad esempio, dove le tavole sono completamente a colori, costa di più da stampare e quindi anche il prezzo finale dell'albo risulta più alto.
Però la piacevole sorpresa di aver trovato Alienor è stata indescrivibile... spero proprio di trovare altri titoli del genere nel prossimo futuro :)
Ultima considerazione.
Questa per autori esordienti o che vogliono presentare il loro lavoro: non è possibile.
Non nel senso che sia vietato, magari se uno chiedeva trovava pure qualcosa ma solo grazie alla Forza del Caso.
Dall'unico appuntamento romano dedicato al fumetto mi aspettavo di trovare un minimo di possibilità per il dialogo autore-editore. Non credo che, così come sono organizzate le cose ora, si riuscirebbe nemmeno a parlare due minuti senza essere travolti e portati via dal marasma di gente... io avevo portato qualcosina (ho un progetto che vorrei proporre) ma in quel contesto me ne sono ben guardata. Approfitterò di un'altra e meno caotica occasione.
Riassunto in breve della mia giornata (con aggiunte dell'ultimo minuto):
° Il programma sul sito era incomprensibile, non era diviso bene per giorni e si faceva fatica a consultarlo.
° Poco visibile l'area dedicata agli artisti indipendenti (e un po' piccina... erano veramente solo quelli presenti ad aver fatto richiesta oppure non c'erano più spazi a disposizione?)
° Poco equo il rapporto fra i vari generi di fumetti (manga, comics, disney, europei, italiani)
° L'ammassare TUTTA la fiera espositiva in un solo padiglione non mi convince, troppa gente tutta insieme.
° Alcune buone occasioni per gli acquisti.
° Veramente pochi gli incontri con gli autori :(
Tirando le somme è stata una giornata piacevole per la compagnia e per alcuni incontri e "conquiste", ma alla fine penso prevalga la sensazione di stress e di disappunto per le note "stonate" di cui sopra.
6 commenti:
Concordo su quanto hai detto e aggiungo sul fronte della poca chiarezza il fatto che non si riuscisse minimamente a capire chi (autori, personaggi noti..) ci fosse quando e dove..
non sono invece d'accordo per quanto riguarda le "buone occasioni per gli acquisti"..
questa volta me ne sono andata davvero con tanta amarezza da quel punto di vista, perchè c'erano tante bellissime cose che però non valevano assolutamente il prezzo assurdo a cui (non)venivano vendute :((
comunque ricordo male o l'anno scorso c'erano più padiglioni di fiera? °_°
Non so dirti, io l'anno scorso, come ho detto, non sono venuta!
Concordo che alcuni articoli avevano dei prezzi davvero eccessivi, quel che ho preso io fortunatamente aveva un costo normale (di certo non li regalavano comunque!!).
Grazie del post Elisa, mi hai fatto venire nostalgia di Roma, ma forse ancora di più di Lucca, la fiera che ho più amato nella mia vita.
Qui a Tolosa, a Maggio, ho seguito il festival locale. Una roba piccola se paragonata ai padiglioni di Romics, eppure molto bella. tutto si svolge in piazza più grande della città: con tanti autori pronti a parlare, a discutere dei loro lavori... Meno chioschi dedicati alla vendita dei fumetti. E ti credo! Qui è pieno di fumetterie e librerie. Le persone che leggono fumetti (di tutte le età) non devono aspettare la fiera per procurarsi un albo.
Qui c'è la Fnac, dove a qualunque ora tu vada, nella sezione dedicata al fumetto (monumentale!), trovi tanti ragazzi che leggono come se fossero in biblioteca (e nessun commesso si sogna di dire:"Dicaaa? Che cercaaaa?").
Perfino nella mia azienda, nella biblioteca destinata ai dipendenti (e accessibile gratuitamente a tutti) ci sono interi scaffali dedicati ai fumetti!
Insomma, a paragonare la fiera magari ci faremmo bella figura, ma a paragonare la cultura del fumetto, siamo indietro anni luce.
Ciao Marco,
hai fatto qualche foto del festival di cui parli? Mi piacerebbe dare una "sbirciatina" :D
No, niente foto Elisa.
Ne ho trovato una qui:
http://www.paperblog.fr/1908138/festival-bd-de-toulouse-partie-1/
Grazie!!
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