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giovedì 27 marzo 2014

Da Bologna con furore

Sono due minuti che scrivo parole nel tentativo di dare inizio a questo post. Che poi cancello. L'ultimo tentativo è stato un poco convincente "cari tutti".

Nel mio esternare un certo disappunto per la mia incapacità di donare al post un inizio entusiasmante noto però che ho comunque rotto il ghiaccio grazie a questo preambolo. E allora, avanti tutta!

E' il primo giorno a casa dopo l'esperienza della fiera del libro per ragazzi di Bologna 2014.

E' stato un anno incredibile! Ma prima di entrare nel vivo della fiera facciamo qualche passo indietro.

Biglietti e cartoline ritirati in tipografia venerdì 21.
Partenza: domenica 23
Come ormai TUTTI GLI ANNI ho tranquillamente pensato "manca ancora tantissimo tempo" fino a che non mi sono accorta che, di lì a 7 giorni sarei partita per la fiera.
Sarei partita e non avevo un book pronto, non avevo biglietti da visita, non avevo materiale promozionale da lasciare sul muro degli illustratori.

Il muro degli illustratori è scherzosamente definito "muro del pianto" da... più o meno tutti coloro che lo conoscono mi è parso di capire. 
Questo perchè vedono dietro le lunghe pareti colme di biglietti, poster, cartoline e quant'altro le facce smunte di illustratori che mendicano per un lavoro.

Invece io la vedo in modo DIAMETRALMENTE OPPOSTO.

Partendo dall'assunto che io grazie al Muro ho anche lavorato e non una volta sola, e che mi hanno scritto sia autori, che piccoli che grandi editori da lì, per me quelle pareti sono UN'ESPLOSIONE DI VITALITA'. 
Appena entrate, con il muro ancora "vuoto"
Illustratori che hanno occasione di entrare in comunicazione, tramite la sola forza delle loro immagini, con potenziali contatti di tutto il mondo (quest'anno mi ha fermata un'editor cinese per dire!). 
Agenzie, Editori, Associazioni che invitano gli ospiti della fiera a visitare il loro stand, il loro sito, a porre attenzione alle loro iniziative.

Per me è un brulicare di energie positive, una corrente continua e coloratissima che trasporta immagini e parole, propositività e possibilità.

Poi certo, ci sono anche gli aspetti negativi, come la maleducazione di certa gente. Persone che arrivano il terzo, quarto giorno di fiera, e ritengono legittimo, per far posto alle loro cose, a poster A4 o A3 , strappare, coprire e rovinare con scotch colla e strappi il materiale di tutti coloro che magari son venuti con entusiasmo fin dal primo giorno di fiera.
Quello mi da proprio fastidio, molto più di quando sparisce qualcosa dalle pareti: quello è inevitabile. 
Anche per questo bisogna arrivare a Bologna muniti di scorte di ricambio, passare dal muro più volte nell'arco della giornata e sostituire con cura e regolarità il proprio materiale... del resto, se non si prevede che qualcuno lo raccolga, che lo si lascia a fare?
Il muro nemmeno passata mezza giornata (e ancora sarebbe cresciuto)

Detto ciò.

Le mostre. Ammetto che quest'anno la mostra degli illustratori ha lasciato in me (e non solo, stando anche a sentire colleghi e colleghe) ben poco interesse. 
Non perché le illustrazioni esposte non fossero opere di qualità. Per carità, ci mancherebbe solo.
Il fatto è che, anno dopo anno, io NON VEDO MAI una mostra che rifletta la VERA editoria per ragazzi. Ogni tanto si affaccia timida una raccolta di un autore che forse forse... ma per il resto è tutta arte e ricercatezza, grandi idee e finezza. Molto interessante. Ma in un altro contesto. Magari in una bella galleria, come esposizione di artisti e illustratori contemporanei.
Il confronto fra questa parete e quella della
foto sopra sorge spontaneo.

La mostra di Bologna invece ha la capacità, che non viene mai meno anno dopo anno, di COZZARE TREMENDAMENTE con quella che è la realtà del panorama editoriale, di NON RAPPRESENTARE MINIMAMENTE quello che è il vero mercato del libro per bambini. E non è difficile accorgersi di quanto il contrasto strida tremendamente.

Basta superare l'ingresso della fiera, passare dalla mostra e poi andare in visita agli stand degli editori che si trovano pochi metri più avanti. 
E sarà come aver trovato un varco dimensionale fra due universi paralleli.
Manon Gauthier, Canada

Ripeto infine: ci sono tavole veramente belle, questo non si può mettere in discussione e nemmeno ci proverei. Quello di cui discuto è il fatto che non solo non rappresentano il panorama attuale, ma neanche quello futuro, come spesso cercando di spiegare le loro scelte i membri delle varie giurie. Io vado alla fiera da più di dieci anni, le scelte per la mostra sono ogni anno sempre simili e nell'80% degli stand (almeno) non si vede nulla del genere. Quindi non critico la qualità, il gusto o l'estro. Critico il fatto che, per essere uno spaccato sul mondo dell'illustrazione per l'infanzia, la fessura da cui sbircia è stata evidentemente posta sul lato sbagliato.

Ecco comunque un link per farvi un'idea personale della mostra in questione: http://www.bolognachildrensbookfair.com/mostra-degli-illustratori/immagini-illustratori-selezionati-2014/2517.html


Mi spiace di avere solo questa foto scamuffa ma la batteria del cellulare mi
stava abbandonando.

Tutt'altro discorso invece quello della mostra di Satoe Tone, la vincitrice dello scorso anno del Premio Internazionale d'Illustrazione, capace di creare mondi magici e meravigliosi, semplicemente incantevoli.
Adoro i suoi colori!

Anche in questo caso lascio qualche link di riferimento:

Una bellissima intervista a cura della DeDominicis Agency: http://dedominicisagency.com/2.0/?p=4512


Recensione del libro "Dove batte il cuore" della Tone, uscito in Italia per Kite Edizioni: http://www.booksblog.it/post/95127/dove-batte-il-cuore-di-satoe-tone

Anche se a malincuore non ho visto praticamente niente di questa mostra.
Purtroppo ci sono stati parecchi eventi a cui ho dovuto rinunciare, fra cui
l'incontro con Binaca Pitzorno che si è verificato in congiunzione astrale con
un colloquio veramente molto importante...
Questa fiera alle volte pone davanti a scelte crudeli ç_ç


Oltre il muro, oltre le mostre, rimangono le due cose che sono per me più importanti: la maratona di colloqui (che non prendo mai per appuntamento, perchè coloro con cui mi interessa parlare 9 volte su 10 non ti rispondono nemmeno via mail... bisogna improvvisare! A meno che non vogliate andare dai grandi gruppi editoriali italiani) e gli incontri con gli amici illustratori.

Quest'anno io e Chiara, la mia immancabile compagna di mille avventure bolognesi, siamo tornate ai fasti dei nostri primi anni, camminando come indemoniate... io stamattina ho scoperto di aver perso una cosa come due chili in 4 giorni, altro che dieta ahahahah XD
Chiara intenta a fare un nuovo giro di biglietti da visita da lasciare sul
muro. Come potete vedere la parete è ormai colma di immagini fuori da
ogni possibile controllo.
E' non è il peggio.

Certo, ci sono stati i risvolti meno accattivanti, come dei piedi gonfi e doloranti per i quali ho dovuto rinunciare ad una cena fra colleghi [ :((( ] e a causa dei quali ho dovuto reggermi fra i padiglioni al 50% con la sola forza di volontà e al 50% con l'amico brufen, l'antidolorifico che scaccia il dolore della carie ma quieta giusto un tantino quello dei piedi che ti stanno mandando a quel paese.

Ne sarà valsa la pena, vi chiederete voi?

Assolutamente si!

Da che mi ricordo i miei colloqui a Bologna sono sempre stati un'altalena di emozioni positive e negative perché si sa, non sempre tutto va come vorremmo.

Invece quest'anno è stato come un'iniezione di adrenalina dritta nel cuore dell'autostima! Complice il fatto, probabilmente, che so scegliere ormai gli editori a cui rivolgermi, complice il fatto che in quest'ultimo anno mi sono data da fare come non mai... ma devo dire che, almeno a parole ho ricevuto un sacco di buone ed interessanti proposte! Adesso vediamo quante di esse si tradurranno nei fatti (si sa che bisogna sempre lavorare in grande perché poi a concretizzarsi nella realtà son sempre pochissime cose fra quelle che sembrano essere ormai sicure in fiera!).
Anche la mia agente mi ha detto che le cose sembrano essere rosee dopo gli incontri di quest'anno quindi che dire: mi rimbocco le maniche per prepararmi al meglio a quello che - speriamo - sta per arrivare!

Piccoli aneddoti:

- Sono uscite le mie bamboline!!! Sono passata allo stand Edicart ed erano usciti i giornalini e le confezioni delle bamboline a cui ho lavorato lo scorso anno. Colgo l'occasione per ringraziare Gianluca che mi ha presentato le persone con cui ho realizzato questo lavoro e Roberta e Alessandra che sono un team formidabile :)

- Cattivi umori. Io non voglio fare di ogni erba un fascio: ma è mai possibile che SOLO nei padiglioni delle case editrici italiane si incontrino (o magari sono solo io, è possibile per carità) persone scorbutiche, screanzate e malmostose? Addirittura in un certo stand di un grande editore italiano una povera receptionist si è vista gridare in faccia un brutale NO dall'editore cui era andata a chiedere se fossero previsti incontri con gli illustratori. E' tornata barcollante verso di noi con un sorrisino terrorizzato e mi sono sentita male io per lei, lo giuro. Si dice tanto del presunto brutto carattere dei francesi, ma sinceramente in fiera io li ho sempre trovati gentili e, quando non particolarmente dell'umore, quanto meno sempre professionali. 

- Colloqui a sorpresa. Siamo passate lunedì da un editore inglese che ci piaceva ma purtroppo non c'erano responsabili con cui poter parlare. Mercoledì siamo tornate lì davanti e scopriamo, con un po' di disappunto, che quel giorno avevano organizzato dei colloqui ma erano già tutti pieni. Così facciamo un check per vedere se abbiamo preso tutti i riferimenti: cataloghi, biglietto, quant'altro. Ci si avvicina un giuovine uomo chiedendoci se può esserci in qualche modo d'aiuto e noi spieghiamo: siamo illustratrici, volevamo esser sicure di aver preso i riferimenti per poter mandare materiale. Così lui ci invita a mostrargli al volo il lavoro (mentre la sua collega editor stava svolgendo un colloquio ufficiale) così da poterci dire se eravamo effettivamente in linea con il loro lavoro oppure no. A quanto pare si, sembra entusiasta. Ci dice di aspettare qualche minuto che la collega finisca in modo da chiederle se è possibile mostrarle il nostro portfolio magari in un piccolo buco temporale. PECCATO che poi venga rapito da una cliente così, quando la ragazza si libera noi cerchiamo di spiegare disperatamente che no, non siamo due cafone che vogliono infilarsi a forza usurpando il legittimo posto della ragazza dietro di noi (che abbiamo avuto il piacere di conoscere nell'attesa), ma che su diretto suggerimento del suo collega le dovevamo chiedere se aveva del tempo da dedicarci magari in seguito. Fatichiamo un po', ma alla fine riusciamo a farci capire e lei, veramente carina, ci crea uno spazio extra alla fine dei colloqui prestabiliti. Il tempo di un panino e torniamo e vi dirò: ne è valsa la pena!
Un disegnino esemplificativo di Chiara mentre ci ristoravamo
in vista del colloquio seguente.

- Colloqui a sorpresa - 2. Sedute in un angolo a rassettare l'agenda e a ritemprare le energie riceviamo entrambe una mail da uno stand libanese che ci dice di aver preso il nostro materiale dal muro e di volerci incontrare in giornata. L'incontro è andato molto bene, non si è parlato di compensi quindi, visti i chiari di luna, la faccenda è ancora in forse... ma sarà quel che sarà! Intanto però è stata una gradevole sorpresa :)

- Autografi: ci sono stati chiesti autografi totalmente inaspettati! Credo che siamo entrambe ancora fucsia per l'emozione e l'imbarazzo.

Per fortuna, ad energizzarci tra una corsa e l'altra, c'è stato l'incontro con le facce allegre degli amici e amiche illustratori e illustratrici. Ho rivisto tantissime persone che adoro, conosciuto facce nuove e dato un volto 3D a tanti amici per ora conosciuti solo tramite Facebook: è stato bellissimo, grazie mille a tutti voi! Siete sempre tanto dolci e a me dispiace di avere sempre l'occhio da trota salmonata in fiera, l'aria barcollante e l'aria di pensare ad una cosa del genere (guardare il video a sinistra per capire).

In realtà non è così, sono davvero felice di vedere tutti, ma fra il sonno e la stanchezza perdo di lucidità in men che non si dica!!! Chiedo dunque venia a tutti quanti. U__U

Varie ed eventuali:

- Nel corso delle chiacchiere fra i corridoi sono anche uscite delle perle non da poco che varrà la pena illustrare più avanti, soprattutto negli incontri con Ilaria con la quale il delirio è stato portato ai massimi livelli! :DDDD

- Allo stand dell'Associazione Illustratori sono stati organizzati 4 fantastiche dimostrazioni della Cintiq ad opera di 4 giovani e talentuosissimi illustratori: Marisa Vestita, Andrea Alemanno, Sumi e Morena Forza. Hanno realizzato un'illustrazione spiegando passo passo i metodi usati per ottenere determinati risultati... interessantissimo! Ho imparato un bel po' di cosette nuove :)

Infine quest'anno non sono venuta solo come illustratrice ma anche per presentare un progetto mio e di David Bellantuono: BOOKPRO

Non è stato facile. Noi illustratori pensiamo a volte che gli editori ci guardino con ostilità, ma è nulla a confronto del TERRORE nei loro occhi quando ti avvicini con la frase: "Vorrei parlarle di..."

In quel momento la tua figura si fa indistinta e assumi l'aspetto di un testimone di Geova o di un venditore della Folletto. 

Il nostro biglietto da visita!
Ho dovuto sfoderare il mio migliore entusiasmo per passare oltre il grembiule virtuale da venditrice di aspirapolveri che mi era stato assegnato e spiegare in cosa consisteva il progetto: un ricco database di progetti libro di autori esordienti e professionisti, di facile consultazione e dagli innegabili vantaggi per via della possibilità di ricercare opere ad hoc per la propria linea editoriale, per la comodità di poter conservare in modo pulito ed ordinato tutti i progetti interessanti e la sicurezza di avere sempre i dati degli illustratori interessati facilmente reperibili ed a portata di mano. E potrei continuare! Ma conviene sbirciare il progetto a questo link (ovviamente sono invitati anche tutti gli autori a venirci a visitare!): http://www.bookpro.it/

Insomma, ho dato biglietti da visita, fatto colloqui di presentazione, raccolto indirizzi a cui inviare il materiale e appeso locandine e recapiti... Pensavo che dopo Bologna il lavoro da fare sarebbe diminuito. Ma pare destinato ad aumentare ancora: meglio così.

Adesso ho mille cose da fare, finire, mettere a posto... inizia un nuovo fantastico anno di lavoro illustrato! Non vedo l'ora :)



mercoledì 25 maggio 2011

Segnalazione: Ho un appuntamento col NewYork Times


MiMaster illustrazione Editoriale La Repubblica

presentano
 “Ho un appuntamento col NewYork Times”
con Nicholas Blechman 

venerdì 17 giugno, Milano


Un esclusivo incontro sulla teoria e la pratica dell’illustrazione per magazine e quotidiani.
Il lavoro tra illustratore / art director, le richieste del mercato, il portfolio efficace, questi gli aspetti dell’intervento del prestigioso art americano.
 E poi Blitzbrief!  due ore  per realizzare in aula un’immagine sotto la direzione artistica di Nicholas Blechman.
Una giornata professionale di respiro internazionale e un’occasione preziosa per chi vuole affrontare il mercato mondiale dell’editoria.

programma

Ore 9.00 – 11.30    Conference:
-produrre e scegliere immagini
-Nicholas Blechman illustratore e art director
-illustrare per quotidiani e magazine
-la scelta dell’illustratore, la commissione
con la partecipazione di Emiliano Ponzi

Ore 11.30 – 13.30  Blitzbrief!
                                   - realizzare un’immagine per il NYT - workshop

Ore 13.30 – 14.30  break

Ore 14.30 – 18.00  Visione portfolio partecipanti
 _________________________________________
Dove: MiMaster illustrazione Editoriale, via console Marcello 20, milano
Costo: 50 euro
Prenotazioni: info@mimasterillustrazione.


Nicholas Blechman  è art director della sezione "Week in Review" del "New York Times". Pubblica, scrive e disegna "NOZONE", rivista politica underground che riunisce grafici, illustratori e fumettisti. Dirige inoltre la Knickerbocker Design, agenzia di grafica e illustrazione. Le sue illustrazioni sono comparse su "Newsweek", "Wirtschaftswoche", "NY Magazine", "GQ" e "Dweel. Insegna alla School of Visual Arts e tiene un corso di comunicazione politica al Maryland Institute College of Art.


 
MiMaster di Illustrazione Editoriale
Ufficio Stampa - Giacomo Benelli
via console marcello 20 • 20156 Milano • Italy

domenica 11 ottobre 2009

Romics 2009



Tiriamo dunque le somme della giornata che ho trascorso ieri (sabato 10 ottobre 2009) al Romics.

Iniziamo con una nota positiva!

Ho finalmente incontrato Paolo Zeccardo (http://gravetown.deviantart.com/ - http://gravetowncomics.blogspot.com/), Ilaria Catalani (http://ilaria-shock.deviantart.com/ - http://ilariacatalani.blogspot.com/) e, a sorpresa, reincontrato dopo tanto tempo anche Giulia Priori (http://xxxkei87xxx.deviantart.com/) e così ho potuto acquistare un souvenir scelto fra le opere che vendevano!
Da Paolo il primo numero di Gravetown, da Ilaria e Giulia dei gadget fra quelli che proponevano in fiera *__*

Parliamo invece ora della fiera vera e propria.

L'ultimo Romics a cui, purtroppo, avevo potuto partecipare, veniva ancora tenuto nella fiera di Roma di via Cristoforo Colombo; quindi ero molto curiosa di vedere finalmente questa nuova fiera!

Devo dire che l'impatto iniziale è stato un po' deludente, ma non so quanto sia legato all'effetto nostalgia per la "vecchia versione" che ero solita frequentare.

Questa sistemazione ha senza dubbio dei lati positivi: ampi spazi, facilmente raggiungibili sia con i mezzi pubblici (treno che parte da fiumicino - quindi per chi arriva dall'aereoporto - e da tiburtina) che con l'auto (si trova a pochissima distanza dall'uscita FIERA DI ROMA sul G.R.A.).
Inoltre per gli automobilisti c'è a disposizione un incredibilmente ampio ed oneroso parcheggio. Comodo quindi, ma ho dovuto pagare 7 euro per poco più di mezza giornata di permanenza... passiamo comunque oltre.

I tornelli per acquistare i biglietti sono più numerosi ed efficaci rispetto alle vecchie biglietterie sulla Cristoforo così, nonostante l'enormità delle persone presenti, si passava oltre abbastanza in fretta.

I padiglioni dedicati alla fiera erano solo due. Numero 11 e numero 12.
Il padiglione 11 era interamente dedicato agli espositori, il 12 ospitava una - piccola (non nel senso di importanza ma nel senso di scarsissimo spazio) - mostra di tavole a fumetti e tutto il resto dello spazio era dedicato da un lato alle conferenze e dall'altro alle cibarie.

In basso, tra i due padiglioni, vi erano i tavoli dedicati agli artisti indipendenti che presentavano i loro lavori o vendevano stampe e gadget autoprodotti.

Non mi lancerò in commenti sull'organizzazione degli spazi, non so assolutamente che dinamiche ci siano dietro e a quali esigenze bisogna venire incontro. Invece mi è dispiaciuto molto vedere che non c'era la benchè minima presenza di informazione su dove trovare la zona dove erano sistemati gli artisti indipendenti.
Non si vedevano né cartelli e tanto meno la zona era segnalata sulle brochure con la piantina della fiera e l'elenco di espositori ed eventi.
Forse ci siamo persi delle indicazioni poste chissà dove, ma per non averle viste in 5 persone dovevano essere veramente ben nascoste (ci siamo passati solamente per caso).

Parliamo quindi degli acquisti.
Ero andata lì con un'intenzione un po' diversa dal solito.
Di solito acquisto gli albi a fumetti o in negozio o online e nelle fiere cerco gadget che solitamente non trovo altrove.
Invece ieri volevo fare il contrario. Approfittare della fiera per trovare qualche albo meno "blockbuster" (se così si può dire), di cui magari non conoscessi nemmeno l'esistenza ma che mi colpisse in stile "amore a prima vista".

Con una certa delusione devo dire che ho trovato molto poco in questo senso. Tante cose che conoscevo, alcune le ho già e altre non erano di mio interesse. Pochissimi lavori di nuovi autori, tanti fumetti americani e tanto Disney e una quantità pressochè infinita di manga per non parlare delle piramidi di gadget, anime, videogiochi, palmari (?!) e altro.

Non dico che non mi sia piaciuto girare fra gli stand presenti, anzi. Ho fatto degli acquisti che mi hanno reso contenta, un paio per la mia collezione di bambole e action figure di Sakura (iniziata quando avevo 18 anni e ormai incontrollabile), quelli citati all'inizio del post e da ultimo, su cui mi dilungherò maggiormente in un post a lui dedicato, un albo della casa editrice comma22, realizzato da Brremaud, Soffritti e Lamanna e pubblicato in origine dalla casa editrice francese Soleil. Titolo: "Alienor".

Bellissimo. L'ho avvistato mentre cercavo di ripararmi da una valanga di cosplayer in posa per fantastiliardi di scatti fotografici al secondo fra gli scaffali della Pan distribuzione. Ed è stato amore a prima vista.

Quello che mi chiedo è: perchè non si possono trovare un po' di albi in più come questo? Perchè, fra i tanti fumetti importati dalle varie parti del mondo il fumetto europeo è così poco presente fra i titoli proposti? E si che c'è una varietà di generi e di stili impressionante, sicuramente si troverebbero un loro posto in questo mondo.

Oh beh, sicuramente. Un momento. Leggo spesso che in Italia il discorso che faccio non è così facile e che è complicato vendere uno stile "inconsueto" e nuovo per un lettore, così come un formato diverso.
Mi rendo conto anche che un fumetto come quello francese ad esempio, dove le tavole sono completamente a colori, costa di più da stampare e quindi anche il prezzo finale dell'albo risulta più alto.

Però la piacevole sorpresa di aver trovato Alienor è stata indescrivibile... spero proprio di trovare altri titoli del genere nel prossimo futuro :)

Ultima considerazione.
Questa per autori esordienti o che vogliono presentare il loro lavoro: non è possibile.

Non nel senso che sia vietato, magari se uno chiedeva trovava pure qualcosa ma solo grazie alla Forza del Caso.
Dall'unico appuntamento romano dedicato al fumetto mi aspettavo di trovare un minimo di possibilità per il dialogo autore-editore. Non credo che, così come sono organizzate le cose ora, si riuscirebbe nemmeno a parlare due minuti senza essere travolti e portati via dal marasma di gente... io avevo portato qualcosina (ho un progetto che vorrei proporre) ma in quel contesto me ne sono ben guardata. Approfitterò di un'altra e meno caotica occasione.

Riassunto in breve della mia giornata (con aggiunte dell'ultimo minuto):

° Il programma sul sito era incomprensibile, non era diviso bene per giorni e si faceva fatica a consultarlo.
° Poco visibile l'area dedicata agli artisti indipendenti (e un po' piccina... erano veramente solo quelli presenti ad aver fatto richiesta oppure non c'erano più spazi a disposizione?)
° Poco equo il rapporto fra i vari generi di fumetti (manga, comics, disney, europei, italiani)
° L'ammassare TUTTA la fiera espositiva in un solo padiglione non mi convince, troppa gente tutta insieme.
° Alcune buone occasioni per gli acquisti.
° Veramente pochi gli incontri con gli autori :(


Tirando le somme è stata una giornata piacevole per la compagnia e per alcuni incontri e "conquiste", ma alla fine penso prevalga la sensazione di stress e di disappunto per le note "stonate" di cui sopra.


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