martedì 7 dicembre 2010

F.A.Q. a cura di.... Stefano Arici



#1 - HAI FREQUENTATO SCUOLE DI DISEGNO (SUPERIORI, ACCADEMIE, UNIVERSITA', CORSI PRIVATI)? SE SI QUALI?
  • A dire il vero non ho mai frequentato corsi, se non un workshop con un/a illustratore/ice del/la quale non faccio il nome per rispetto e che a nulla è servito alla mia formazione artistica.
Ho iniziato nel 2002 facendo qualche acquarello. Riproducevo immagini di fiori, cose classiche tanto per intenderci. Poi un giorno visitando una mostra di Hugo Pratt, mostra in cui erano esposti vari acquarelli mi son detto con un po’ di presunzione (forse): Se c’è riuscito lui ce la faccio pure io!...quindi olio di gomito, volli sempre volli fortissimamente volli, mi son messo d’impegno per cercare di migliorare sempre di più. Se poi sono riuscito nella impresa questo lo lascio dire a chi guarda i miei lavori.


#2 - QUALI ERANO LE MATERIE / I CORSI CHE COME PRINCIPIANTE HAI SEGUITO CON MAGGIOR PIACERE E TI SONO RISULTATI PIU' UTILI?
  • Ribadisco che non ho fatto scuole d’arte. Io provengo da un liceo scientifico, quindi mentalità analitica piuttosto che creativa.
L’unica cosa che ho fatto e che ancora oggi porto avanti è lo studio personale degli artisti che più apprezzo.
Cerco soprattutto di capire il processo creativo e la loro evoluzione artistica.
Adoro, infatti, seguire il loro percorso personale, vedere pagina dopo pagina il modificarsi dello stile e della psicologia.
Voglio percepire la “sofferenza”, il gesto sulla carta, il panico da foglio bianco.

#3 - QUALI SONO INVECE QUELLE MATERIE / CORSI CHE CHE PENSI RIUSCIRESTI ADESSO A FREQUENTARE CON MAGGIOR PROFITTO?

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#4 - HAI INCONTRATO DIFFICOLTA' AD AVVICINARTI A QUESTO LAVORO UNA VOLTA FINITI GLI STUDI? SE SI, QUALI?
  • Io non sono illustratore di professione e neppure so se sono illustratore.
So di amare il concetto di idea e di ispirazione.
Per esperienza personale, pur piccola che sia, non è facile relazionarsi con il mondo della illustrazione. Da una parte c’è il terrore del confronto, ti senti sempre inferiore rispetto ad altri che ritieni (tutto opinabile) più bravi. Dall’altro lato ci sono gli editori che cercano non solo un bravo illustratore ma un bravo lavoratore che possa dargli un prodotto da vendere e non solo da far vedere.
Economicamente la vita dell’illustratore neofita non è per nulla soddisfacente…o ti chiami Mattotti…oppure per un pò si può dire tranquillamente che la banca non è il posto preferito dove fare un giro.
C’è da dire inoltre che vi è una grande rivalità artistica fra gli illustratori di un certo livello.
Di amici in questo settore dell’arte non ve ne sono molti ma quelli che riuscirete a farvi diventano spesso indispensabili critici del Vostro lavoro.

#5 - QUALE PENSI SIA IL MIGLIOR MODO PER TROVARE LAVORO IN QUESTO AMBIENTE (COLLOQUI, FREQUENTARE LE FIERE DI SETTORE, INVIARE MATERIALE, ALTRO)
  • In primo luogo è necessario sviluppare un proprio senso critico e un proprio “stile”…sulla parola stile si potrebbero aprire discussioni non più finite ma questa è tutta un’altra storia…
Fare una cernita delle illustrazioni cercando di trovare un punto comune fra tutte…li sta il punto da cui partire per sviluppare le proprie idee.
Siate stronzi con voi stessi, imparate a guardare non solo con gli occhi dell’amore artistico ma anche da un punto di vista editoriale…questo disegno che ho fatto funziona o no?
Imparate a condividere i lavori su internet, fatevi conoscere, fatevi pubblicità, aprite un blog..
Andate in fiera, pochi lavoro ma buoni e magari qualche borderò per confermare la vostra serietà di fronte ad un progetto.
Partecipate a concorsi di illustrazione, mettetevi in gioco, mettetevi in mostra.
Cercate editori che si avvicinino al vostro modus operandi e mandate una mail di presentazione (qualche riga descrittiva, un file in pdf bassa risoluzione come allegato ed abbiate pazienza).

#6 - QUALE FORMA PENSI SIA LA MIGLIORE FRA LE SEGUENTI PER INVIARE I TUOI LAVORI IN VISIONE AD UN EDITORE: E-MAIL (JPG, PDF...) O POSTA TRADIZIONALE (STAMPE, CD-ROM)?
  • Partiamo sempre dal presupposto che l’editore non ha tempo da perdere con gli illustratori. A lui non serve sapere nulla oltre ai vostri disegni.
Quindi, a meno di richieste particolari dell’editore, una bella mail di presentazione con allegato alcuni file (stesso stile grazie altrimenti fate la figura degli indecisi) a bassa risoluzione fa sempre la sua porca figura.
Però per chi volesse, per chi ha già pubblicato, inviare anche tramite posta tradizionale la copia di un vostro libro con un piccolo curriculum non è male…anzi.

#7 - MEGLIO INVIARE PROGETTI (PER LIBRI,/FUMETTI/ANIMAZIONE, PROGETTI DI GIOCHI, ECC) O TAVOLE SFUSE? iN CHE CASI PUO' ESSERE MEGLIO FARE L'UNA O L'ALTRA SCELTA?
  • Primo mai inviare tavole originali.
Mostrare un progetto libro, anche se non concluso, ha sempre un suo fascino agli occhi degli editori, da l’idea della vostra disciplina, del vostro metodo di lavoro.
Magari è possibile affiancare la visione delle singole tavole in modo da evidenziare la tecnica ed eventualmente discutere delle possibili correzioni.
Mostrare tavole singole non fa ne bello ne brutto tempo, unica cosa non mostrare mai tavole fatte in anni diversi…1998-2001-2008-2010, mostrate la continuità artistica dell’ultimo anno perché sicuramente vi rappresenta di più.

#8 - COME E' ORGANIZZATO IL TUO BOOK / PORTFOLIO DA FIERA?
  • Non ho un vero book.
Gironzolare in fiera con scafandri pesantissimi non fa per me che son pigro.
Ho una tracolla dove infilo i progetti libro, libri già pubblicati, un portatile ed eventualmente tavole singole.

#9 - COME PROMUOVI TE STESSO ONLINE? ELENCACI I LINK DOVE POSSIAMO TROVARTI IN RETE

#10 - LA CORREZIONE DA PARTE DI ALTRI E' FONDAMENTALE, MA LO E' ANCHE IMPARARE AD AUTO-CORREGGERSI E A TROVARE L'ISPIRAZIONE PER FARE COSE NUOVE MAI FATTE PRIMA. COME TI MUOVI QUANDO DEVI AFFRONTARE UN LAVORO NUOVO?
  • Lavoro nuovo = panico nuovo
Non potendo lavorare sul disegno tutto il giorno, ho bisogno di velocizzare i tempi.
Tanta carta, tanti schizzi veloci e tanta capacità di eliminare piuttosto che aggiungere. Una illustrazione arriva anche se fate una linea, ma quella linea deve avere un significato profondo ed altamente legato alla idea.
Da qui si parte e si passa al definitivo.
Capita anche di rifare la tavola stessa quando l’illustrazione finale non funziona…
Poi si va anche un po’ a botta di …
Vorrei però ricordare una cosa importante…il disegno fatto di getto spesso ha delle potenzialità non indifferenti.

Stefano Arici

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